COMUNICATO STAMPA
Con oltre 1000 anni di storia, una direttrice fondamentale per i pellegrini
Sei ciclisti della Cerro Bike sulla Francigena, da Montepulciano a Roma
I partecipanti hanno percorso 245 km in tre tappe, soprattutto su strade bianche
Per gli antichi pellegrini la Francigena non era una strada per andare a Roma, ma “la” strada. Era un viaggio avventuroso, pericoloso, certamente scomodo e lunghissimo. Stiamo parlando di una “direttrice” sulla quale confluiva un reticolo di sentieri e percorsi che la collegava alla Val di Chiana e all’Umbria.
La nuova sfida ha portato a Roma in tre tappe, dal 13 al 15 settembre, sei membri dell’associazione ciclistica di Montepulciano, impegnati in una sorta di “pellegrinaggio civile”, un viaggio di conoscenza e di esperienza, non solo sportiva.
Il percorso di 245 km su strade bianche, sentieri e pochi tratti in asfalto che, dall’innesto con la Francigena a Radicofani, ha portato il sestetto della Cerro Bike fino nel cuore della Capitale (e poi della Città del Vaticano), toccando Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Sutri e Campagnano Romano.
L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Montepulciano, da sempre sensibile alla diffusione della mobilità dolce e lenta nel proprio territorio; alla partenza dal Tempio di San Biagio hanno assistito il vice-Sindaco Alice Raspanti e l’Assessore al Turismo Lucia Musso, che hanno fatto omaggio ai biker di una borraccia in acciaio con l’effige del Comune. La stessa che sarà presto distribuita ai bambini delle scuole per sensibilizzarli sull’importanza del riciclo e della riduzione dell’utilizzo della plastica.
Il team era formato da Ivo Billi, Emanuele Abati, Simone Rosadelli, Ilio Giovannoni, Maurizio e Guido Cardelli. Tantissimi i passaggi suggestivi che rimarranno scolpiti nella mente dei partecipanti: dagli scorci sul Lago di Bolsena, al basolato romano della via Cassia, a sud di Montefiascone, fino all’antichissima strada di Signorino di origine etrusca, poco fuori Viterbo. E ancora, dalle cascate del Monte Gelato all’anfiteatro di Sutri scavato nel tufo, dalla campagna romana fino ad arrivare alla sempre bellissima Piazza San Pietro.
Un viaggio “da ricordare” che ha unito i sei appassionati nella fatica ma anche nella condivisione di tante emozioni.
Ufficio Stampa