Salci: il piccolo borgo morente che
potrebbe tornare a nuova vita
Con un finanziamento del Mibac di circa 185 mila euro, sembra iniziare un percorso di recupero per questo borgo fortificato posto nel comune di Città della Pieve
Con un finanziamento del Mibac di circa 185 mila euro, sembra iniziare un percorso di recupero per questo borgo fortificato posto nel comune di Città della Pieve
Con un finanziamento di 185.550 euro,
che il Mibac ha recentemente destinato al consolidamento e agli interventi
antisismici da attuare sulla Chiesa di San Leonardo, per il piccolo borgo di
Salci, posto nel comune di Città della Pieve, sembra davvero iniziare quel
percorso di recupero che tutti auspicavano da tempo; in special modo i salcesi,
ormai spagliati in tutto il mondo. Salci, infatti, è ormai un borgo
completamente disabitato e i suoi abitanti si sono pian piano trasferiti
altrove. Per vari motivi, tra cui antiche vicissitudini politiche, altre legate
allo studio, al lavoro e al ricongiungimento con affetti lontani, molti
abitanti di Salci si sono così ritrovati a condurre la loro esistenza lontano;
ma tutti continuano a mantenere un legame affettivo fortissimo con il luogo in
cui sono nati e cresciuti. E così ogni tanto si ritrovano per ricordare, per
rivivere storie e anche per cercare di cambiare la sorte di Salci, che negli
ultimi anni sembrava ormai destinata alla distruzione. Uno di questi
tradizionali incontri si è svolto qualche giorno fa nella zona di Villalba, non
lontano da Salci; e tra i partecipanti c’era anche il nuovo Sindaco di Città
della Pieve, Fausto Risini, e uno di quei salcesi che dopo essere andato via è
diventato famoso: il Colonnello Mario Giuliacci, ormai notissimo come
meteorologo e divulgatore di fama internazionale.
Oltre
ad essere motivato dal senso di
appartenenza e dal desiderio di condividere i ricordi, questo incontro
ha avuto
in qualche misura la fisionomia di una vera riunione operativa, visto
che il
sindaco Risini ha anche parlato delle buone intenzioni
dell’Amministrazione
Comunale riguardo a Salci, un luogo che negli ultimi anni ha fatto molto
parlare di sé vista l’attenzione che ha destato in vari ambienti. Tra
questi, la
scuola: l’Istituto Professionale del “Calvino” con il Libro “Salci nel
ricordo
dei suoi abitanti”, che ha avuto, tra l’altro, il valore aggiunto di far
rincontrare molti dei vecchi abitanti; il FAI: Salci è Luogo del Cuore
su segnalazione
dell’attore-regista Carlo Verdone; Italia Nostra locale e nazionale:
Salci è
nella Lista Rossa dei beni da difendere; e inoltre la Presidente,
Mariarita Signorini, ha fatto visita a Salci con giornalisti e operatori
per un servizio di RAI2
Dossier - non ancora andato in onda - sulla salvaguardia dei borghi
italiani in
pericolo. Non sono poi mancate le attenzioni della Soprintendenza
dell’Umbria e
quella del Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, che sta
cercando, insieme ai salcesi più attivi, di non far calare il livello di
attenzione su questo gioiello, uno dei beni del nostro Paese che
necessita di
essere tutelato in tempi brevi per non andare completamente perduto.
Adesso, dopo tante voci che si
rincorrono negli ambienti più disparati, sembra che qualcosa si stia muovendo
davvero; e un segnale concreto è dato dal finanziamento del Mibac. L’augurio è
che a questo intervento ne seguano presto altri e si vada avanti con ben altri
lavori dal carattere risolutivo, che possano concretizzare l’affetto che i
salcesi nutrono per il loro borgo; un affetto che non aleggia solamente tra le
vecchie mura diroccate di Salci, ma che, travalicando questo territorio, sta
riavvicinando alle loro radici anche molti che sono andati via e hanno ormai il
loro presente altrove; come, ad esempio il nutrito gruppo di quelli che giusto
un secolo fa “emigrarono” a Chianciano, facendosi pionieri-imprenditori del fenomeno turistico
termale che lì iniziò nel primo ventennio
del ‘900.