Proprietà organolettiche e nutraceutiche, punti di forza per la promozione dell’aglione della valdichiana
Proprietà organolettiche e nutraceutiche, punti di
forza per la promozione dell’aglione della valdichiana
Le analisi eseguite dall'Università
di Pisa fanno emergere caratteristiche organolettiche e nutraceutiche diverse tra
aglio comune e aglione coltivato nella stessa area;
punti di forza per
la promozione del prodotto.
VALDICHIANA - Si è
concluso il progetto di ricerca sulle qualità nutraceutiche ed organolettiche
di campioni di aglione della Valdichiana (Allium
ampeloprasum L. var. Holmense) confrontate
con l'aglio comune (Allium sativum
L.) entrambi provenienti dalla stessa azienda.
Il progetto è stato
finanziato dalla società Qualità e
Sviluppo Rurale di Montepulciano e dall'Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dell'Aglione della
Valdichiana, che hanno investito risorse proprie perché convinte della
necessità di una caratterizzazione nutraceutica e organolettica di questo
prodotto locale.
Il responsabile
scientifico del progetto è il Prof. Stefano
Biagiotti, docente di Economia e Politiche dell'Ambiente all'Università
Telematica Pegaso, che da alcuni anni è impegnato in attività di ricerca nella
valorizzazione dell'aglione della Valdichiana e in progetti di sviluppo locale.
Il soggetto scientifico, che ha predisposto le analisi e la relazione finale, è
il Dipartimento di Scienze Agrarie,
Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università
di Pisa, la cui responsabile scientifica è la Prof.ssa Lucia Guidi, già Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca
Nutraceutica e Alimentazione per la Salute Nutrafood.
Le
conclusioni del lavoro consentono di dire che le analisi condotte sui campioni
di aglio e aglione analizzati hanno fatto emergere differenze sostanziali dal
punto di vista metabolomico e nutraceutico tali
da rappresentare un punto di forza per la promozione dell’aglione della
Valdichiana.
I
campioni di aglione mostrano un ridotto contenuto di fibre rispetto ai campioni
di aglio, aspetto ricollegabile ad una maggior digeribilità di questa
eccellenza della Valdichiana Toscana. Inoltre, il contenuto di fenoli totali è
risultato essere circa il doppio nei campioni di aglione, lasciando presupporre
un maggiore potenziale antiossidante attribuibile a questa classe di metaboliti
secondari. Infine, lo screening metabolomico ha messo in luce la presenza di una serie di molecole ad azione
antimicrobica, antitumorale e antiinfiammatoria maggiormente rappresentate nei
campioni di aglione. Tutto ciò pone senza dubbio le basi scientifiche per
una valorizzazione dell’Aglione della Valdichiana come prodotto ad elevato valore nutraceutico.
"I risultati fanno ben pensare - dice la
Prof.ssa Lucia Guidi- tali da giustificare la sua coltivazione e
la volontà di divulgarne l’utilizzo anche in un contesto più ampio delle
attuali aree di coltivazione e di consumo. La ricerca ha messo a punto un
modello di analisi che i produttori potranno replicare per le proprie
produzioni sito-specifiche".
Ha
proseguito il Prof. Stefano Biagiotti: "Con questo progetto si è messo un
altro tassello del puzzle sulla conoscenza di questo prodotto tipico. I
risultati saranno a disposizione dei produttori dell'associazione, perché
possano essere utilizzati come leva di promozione ed informazione verso i
consumatori che vogliono essere sempre più informati".
Associazione
Aglione della Valdichiana
Qualità e Sviluppo Rurale