ARRIVA A
SINALUNGA IL DIARIO DI UNA CASALINGA DISPERATA
Al via anche gli incontri di visione consapevole
Arriva al Ciro Pinsuti di Sinalunga uno
spettacolo intenso e incisivo che sa far ridere ma anche riflettere, portando
in scena un autentico ritratto in cui si sono riconosciute milioni di donne in
tutto il mondo. Diario di una casalinga disperata è in scena giovedì 30 gennaio,
alle 21, in scena gli ottimi Carla
Ferraro e Mauro Santopietro
diretti da Ferdinando Ceriani. E
prima dello spettacolo, dalle 18:15 alle
19:45, si svolgerà il primo incontro del ciclo Lo spettatore consapevole (ingresso gratuito,
direzione@teatropinsuti.it). Il direttore artistico del teatro, Gherardo Vitali Rosati, accompagnerà i
partecipanti in un percorso volto a conoscere i diversi elementi che compongono
uno spettacolo, imparando a meglio conoscere anche i propri gusti. I biglietti per lo spettacolo –
da 6 a 12 euro – sono disponibili nel circuito Ticketone (alla Coop
di Sinalunga, alla Letric travel di Torrita di Siena, on line
su www.ticketone.it) oppure al botteghino la sera dello spettacolo dalle
19.
Quante sono le mogli che cercano di
assomigliare a quelle fotografie dei rotocalchi con la donna di casa che si
sveglia al mattino, fresca e felice, prepara la colazione alla famiglia,
scarica la sua nidiata davanti alla scuola per precipitarsi, di nuovo, a casa a
passare, piena di passione, la nuova lucidatrice sull’immacolato pavimento
della cucina? Milioni, forse, ma ben poche sono le donne che in quel modello
possono e vogliono riconoscersi. Tra queste la Bettina Balser di questa storia.
Questo Diario nasce dal celebre
romanzo di Sue Kaufman, che uscì
per la prima volta negli USA nel 1967. Nasceva da lì il personaggio di Bettina, diventato icona di un’epoca e di un movimento, quello
femminista, che allora faceva i suoi primi passi e che oggi si è forse perso
nelle maglie intricate del conformismo. Il successo planetario di questo
“diario” ha dato vita a un genere letterrario, le mad housewife novels,
è diventato un film diretto da Fred Perry, pluripremiato dalla critica, è
servito da spunto per saggi e studi sociali e antropologici sul rapporto uomo –
donna nel XX secolo, ma soprattutto ha saputo raccogliere le insoddisfazioni,
le nevrosi, le contraddizioni, le vitalità “disperate” della donna moderna
divisa, talvolta dilaniata, oggi come allora, tra il ruolo affibbiatole dagli
uomini di “angelo del focolare” e il desiderio di vivere con pienezza e indipendenza la
propria vita.
In una messinscena che dà
ampio spazio alla fantasia e al grottesco, Bettina Balser, Tina per gli amici,
interpretata dall’attrice napoletana Carla
Ferraro, torna a parlarci di sé, delle sue nevrosi e del suo rapporto con
gli uomini, il marito, l’amante, lo psicologo, tutte facce di un unico corpo (e
infatti rappresentati dallo stesso attore, Mauro
Santopietro, in una girandola di virtuosismi): quello del maschio secolare
che, da sempre, tenta di relegare la donna in un ruolo di secondo piano, sempre
pronta, però, a soddisfare i suoi desideri sessuali: “Ehi, Tina... che ne
diresti di una bella rotolatina nel fieno?”. “La parola mad –
dice il regista – che
abbiamo tradotto con disperata
può
significare, in inglese, anche arrabbiata
e pazza. In questa edizione teatrale
(la prima per l’Italia) ci siamo serviti anche di questi due significati per
creare il personaggio di Tina Balser, convinti che, oggi, le figlie di quella
generazione, anche se non sono più casalinghe
disperate, possono
riconoscersi ancora in questa donna che, a modo suo, si ribella all’immagine di
moglie perfetta che la società in cui vive gli impone preferendo essere una bad wife anziché una mad wife”.